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Mondiali Ciclismo 2014 a Ponferrada (Spagna)

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CAT_IMG Posted on 21/9/2014, 22:59
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Mondiali-Ciclismo-2014-Ponferrada-Calendario-programma



Domenica 21 settembre
Ore 10:00, Cronosquadre Élite Donne
Ore 14:00, Cronosquadre Élite Uomini

Lunedì 22 settembre
Ore 10:00, Cronometro Uomini Juniores
Ore 14:00, Cronometro Uomini Under 23

Martedì 23 settembre
Ore 10:00, Cronometro Donne Juniores
Ore 14:30, Cronometro Donne Élite

Mercoledì 24 settembre

Ore 13:30, Cronometro Uomini Élite

Venerdì 26 settembre
Ore 9:00, Prova in linea Donne Juniores
Ore 13:00, Prova in linea Uomini Under 23

Sabato 27 settembre
Ore 9:00, Prova in linea Uomini Juniores
Ore 14:00, Prova in linea Donne Élite

Domenica 28 settembre
Ore 10:00, Prova in linea Uomini Élite



A Ponferrada è tutto pronto per ospitare una settimana di grande ciclismo, quella che consegnerà le maglie iridate ai nuovi campioni del Mondo che le indosseranno per tutto l'anno.

Sono dodici i titoli da assegnare. Si comincia domenica 21 settembre con le cronometro a squadre, che sono riservate solo alle squadre Élite. Ricordiamo che in questo caso la gara non è per nazioni, ma vedremo le squadre del World Tour che siamo abituati a seguire tutto l'anno. Domenica mattina alle 10 tocca alle donne, poi nel pomeriggio alle 14 c'è la cronosquadre maschile.

Anche per i tre giorni successivi si disputeranno gare contro il tempo, tutte individuali: lunedì ci saranno quelle degli uomini juniores la mattina e degli under 23 nel pomeriggio, poi martedì tocca alle donne, le juniores la mattina e le professioniste il pomeriggio, infine mercoledì sarà interamente dedicato alla crono degli uomini élite.

Giovedì ci sarà un giorno di riposo dalle gare, i corridori potranno studiare i percorsi delle gare in linea che prenderanno il via da venerdì 26 settembre, giorno in cui ci saranno le gare su strada delle donne juniores la mattina e degli uomini under 23 nel pomeriggio, dalle ore 13 in poi.

Sabato 27 settembre sono in programma la prova in linea dei ragazzi juniores la mattina e quella delle donne élite nel pomeriggio, poi domenica la gara degli uomini élite, la più lunga con i suoi 255 km, che ha inizio alle 10 di mattina e va avanti fino alle 17 circa, a seconda della velocità media.


Gli azzurri in gara
DONNE JUNIOR CRONO 22/09 ore 10, distanza 13,9 km: Sofia Bertizzolo (Breganze Millenium) e Alice Gasparini (Inexere Village Punto 13). RISERVA: Katia Ragusa (Estado do Mexico).
DONNE JUNIOR STRADA 26/09 ore 9, distanza 78,2 km: Sofia Bertizzolo (A.S.D. Breganze Millenum), Sofia Beggin (A.S.D. Breganze Millenum), Nicole Nesti (Piemonte In Rosa – Gsfiorin Asd), Katia Ragusa (Estado De Mexico – Eurotarget), Sara Wackermann (Valcar Pbm). RISERVA: Martina Alzini (Ciclimata Team Gauss)
DONNE ELITE CRONO 23/09 ore 14.30, distanza 29,5 km: Elisa Longo Borghini (Hitec Products) e Rossella Ratto (Estado do Mexico). RISERVA: Maria Giulia Confalonieri (Estado do Mexico).
DONNE ELITE STRADA 27/09 ore 14, distanza 127,4 km: Giorgia Bronzini (Forestale-Wiggle Honda), Elena Cecchini (Fiamme Azzurre-Estado do Mexico), Tatiana Guderzo (Fiamme Azzurre-Alé Cipollini), Elisa Longo Borghini (Hitec Products), Rossella Ratto (Estado do Mexico), Valentina Scandolara (Esercito-Orica Ais) e Susanna Zorzi (Astana BePink). RISERVE: Elena Berlato (Alé Cipollini), Barbara Guarischi (Alè Cipollini) e Chiara Pierobon (Top Girls Fassa Bortolo).
UOMINI JUNIOR CRONO 23/09 ore 10, distanza 29,5 km: Filippo Ganna (Aspiratori Otelli) ed Edoardo Affini (Contri Autozai Bianchi).
UOMINI JUNIOR STRADA 27/09 ore 9, distanza 127,4 km: Edoardo Affini (Contri Autozai Bianchi, campione europeo iscritto di diritto) Vincenzo Albanese (Stabbia Ciclismo), Nicola Conci (Giorgione Abici), Lorenzo Fortunato (Work Service), Rocco Fuggiano (Gulp Pool Val Vibrata), Gabriele Giannelli (Romagnano Guerciotti), Davide Plebani (Team Lvf), Filippo Rocchetti (Aspiratori Otelli), Riccardo Verza (Contri Autozai). Ancora da stabilire i 6 titolari oltre ad Affini.
UOMINI UNDER 23 CRONO 22/09 ore 14, distanza 36,5 km: Davide Martinelli (Team Colpack) e Seid Lizde (Zalf Euromobil Fior). RISERVA: Luca Sterbini (Palazzago Fenice).
UOMINI UNDER 23 STRADA 26/09 ore 13, distanza 182 km: Simone Andreetta (Zalf Euromobil Fior), Luca Chirico (MGKVis Wilier), Iuri Filosi (Team Colpack), Davide Martinelli (Team Colpack), Gianni Moscon (Zalf Euromobil Fior), Alessandro Tonelli (Zalf Euromobil Fior), Federico Zurlo (Zalf Euromobil Fior). Ancora da stabilire i 5 titolari.
UOMINI PROFESSIONISTI CRONO 24/09 ore 13.30, distanza 47,10 km: Adriano Malori (Movistar) e Dario Cataldo (Sky).
UOMINI PROFESSIONISTI STRADA 28/09 ore 10, distanza 254,8 km: Fabio Aru (Astana), Daniele Bennati (Tinkoff-Saxo), Damiano Caruso (Cannondale Cycling Team), Giampaolo Caruso (Team Katusha), Sonny Colbrelli (Bardiani Csf), Alessandro De Marchi (Cannondale Cycling Team), Davide Formolo (Cannondale Cycling Team), Vincenzo Nibali (Astana), Manuel Quinziato (Bmc Racing Team), Giovanni Visconti (Movistar Team), Edoardo Zardini (Bardiani – Csf Pro Team).

Edited by robbe.as - 22/9/2014, 00:21
 
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Cronosquadre donne alla Specialized Lululemon


Tris per la formazione americana. Orica seconda, Astana terza. Disastro Rabo Liv: rovinosa caduta poco prima dell'arrivo, frattura al bacino per Anna Van Der Breggen

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La Specialized Lululemon fa tris. A Ponferrada ha conquistato la sua terza medaglia d'oro nella cronosquadre del Mondiale sui 36,15 km del tracciato con uno strappo al 7% nel finale. La formazione americana ha stracciato la concorrenza chiudendo in 43'33". Questo nonostante alla partenza ci fosse preoccupazione per le condizioni del capitano Evelyn Stevens che alla vigilia era caduta in allenamento. La Stevens poi ha tagliato il traguardo leggermente attardata rispetto alle cinque compagne di squadra.
Al secondo posto, staccate di 1’17”, sono finite le australiane della Orica, con la veronese Valentina Scandolara.
Terzo posto, a 2’19”, per la formazione italiana Astana Bepink (squadra italiana), forte anche della bresciana Simona Frapporti, della lecchese Silvia Valsecchi e della vicentina Susanna Zorzi.

Gara sfortunatissima per la Rabo Liv, che divideva con la Specialized i favori del pronostico. Tra il primo e il secondo intermedio, il trenino olandese ha perso Marianne Vos che si è staccata accusando un problema. Poi, poco prima di affrontare una rotonda, piegando sulla destra, Annemiek Van Vleuten che guidava la fila non è riuscita a chiudere la curva e ha toccato il piedino di una transenna volando per terra e trascinando con sé Pauline Ferrand Prevot e Anna Van Der Breggen. L’olandese è caduta sbattendo pesantemente l'anca sinistra sinistra: le radiografie hanno poi evidenziato una frattura alla cresta iliaca sinistra. Mondiale finito per lei e brutta notizia per l'Olanda che l'aveva schierata nella prova in linea di sabato 27. Molto più tranquillizzante la situazione di Ferrand Prevot: "Solo alcune escoriazioni ed ematomi, niente di grave", ha rassicurato la stessa francese. L'unica uscita illesa dalla carambola è stata Lucinda Brand.

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Ordine d'arrivo
1. Specialized in 43'33"35
2. Orica a 1'17"56
3. Astana - BePink a 2'19"64
4. Optum a 2'25"75
5. Boels a 2'26"33
6. UnitedHealthcare a +2'43"80
7. Bigla a 2'55"54
8. Giant a 3'45"05
9. Hitec Products a 4'01"38
10. RusVelo a 4'07"66
11. Tibco a 4'10"25
12. BTC City a 4'19"93
13. Topsport Vlaanderen a 5'45"82
14. Rabo - Liv a 10'05"32.

Quattro italiane sul podio della cronosquadre


Valentina Scandolara, argento con la Orica, e Susanna Zorzi, bronzo con l’Astana, il 27 saranno impegnate in maglia azzurra nella prova in linea

Quattro italiane sul primo podio del Mondiale di Ponferrada della cronosquadre donne vinta dalla Specialized. Valentina Scandolara e le sue compagne della Orica hanno conquistato l'argento. Simona Frapporti, Silvia Valsecchi e Susanna Zorzi hanno preso il bronzo con la Astana. Una presenza importante quella tricolore in una specialità che non ha tradizione in Italia. E un ottimo segnale per Dino Salvoldi che ha convocato in Nazionale, per la prova su strada di sabato 27, Scandolara e Zorzi. La veronese della Orica quest'anno ha colto due successi in giugno al Giro del Trentino e all'inizio di agosto alla Draai van de Kaai.
 
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Cronosquadre uomini alla Bmc di Quinziato e Oss


I due italiani vincono col team statunitense. L’Orica conferma l'argento del 2013, terza l’Omega che veniva da due titoli consecutivi. Cannondale nona, Lampre 15esima

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La Bmc con Manuel Quinziato e Daniel Oss ha vinto a Ponferrada il titolo mondiale della cronosquadre, non senza un po’ di sorpresa, anche se da sempre il team statunitense dedica particolare cura alla specialità. Su un percorso di 57,1 km con un strappo al 10% nell'ultima parte del percorso (in gara 11 team Continental e i 18 World Tour) ha surclassato le squadre avversarie. Niente da fare per la Omega Pharma di Tony Martin, che veniva dai due successi nelle ultime due edizioni e ha chiuso al terzo posto a 35" dai nuovi campioni. Al secondo posto si è confermata la Orica, a 31" dal team statunitense. Quinziato, bolzanino che fa parte degli 11 azzurri convocati dal c.t. Davide Cassani per la gara in linea di domenica 28, è stato uno dei quattro uomini Bmc che hanno segnato il migliore tempo della prova, mentre Oss si era staccato prima dopo aver assolto nella fase iniziale al lavoro di lancio. Nel finale è caduta un po’ di pioggia e ha interessato l'arrivo delle ultime cinque squadre a tagliare il traguardo: Tinkoff, Movistar, Sky, Orica e Omega. Ma va anche aggiunto che la formazione statunitense neo campione del mondo (argento nel 2012 a Valkenburg quando si era svolta per la prima volta la cronosquadre per team ai mondiali) ha condotto una gara impeccabile.

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Oro tricolore — L'oro appena conquistato mette fame a Manuel Quinziato. Il corridore, che il 30 ottobre compirà 35 anni, considera il titolo "di buon auspicio per domenica prossima. Vediamo se prendiamo la prossima medaglia . Ero già stato secondo nel 2012 per una manciata di secondi ed era una cosa che bruciava. Il futuro? Continuo ancora due o tre anni. Sarebbe bello avere qualche successo in bacheca"."Sono contentissimo abbiamo dimostrato di aver una squadra competitiva. Dobbiamo continuare così" ha aggiunto dal canto suo Daniel Oss, 27enne trentino alla seconda stagione nel team rossonero.

Troppo regolari — Fabian Cancellara era un po’ deluso per il settimo posto della sua Trek a 1'01" dai vincitori: "Siamo partiti troppo piano. Abbiamo pensato che era lunga e dura. Siamo andati un po' troppo regolari all'inizio. Adesso guardo al recupero in vista della gara in linea". Anche Adriano Malori, 6° con la Movistar a 51", ha qualche rammarico: "Ci tenevamo a fare bene - ha detto il campione italiano, che mercoledì è molto atteso nella crono individuale — . Peccato aver perso un uomo abbastanza presto e questo ci ha un po' penalizzato. Ma il nostro obiettivo era arrivare nei primi cinque". Non si sbilancia per la crono individuale di mercoledì: "Sicuramente anche in questo caso l'obiettivo è di arrivare nei primi cinque". Per quanto riguarda le formazioni italiane, 9° posto della Cannondale a 1’28”, 15° della Lampre-Merida a 2’30” e 25° della MG.K-Vis, formazione Continental, a 5’36”.

Ordine d'arrivo
1. BMC Racing in 1h03'29"85
2. Orica a 31"84
3. Omega Pharma - Quick-Step a 35"22
4. Team Sky a 37"29
5. Tinkoff - Saxo a 46"59
6. Movistar 51"37
7. Trek a 1'01"47
8. Giant a 1"26'60
9. Cannondale a 1'28"56
10. Garmin a 1'44"80
11. FDJ.fr a 2'05"08
12. Astana a 2'12"38
13. Katusha a 2'14"35
14. Belkin a 2'28"16
15. Lampre a 2'30"08
16. RusVelo a 2'44"81
17. Topsport Vlaanderen a 2'45"29
18. CCC a 3'36"90
19. Europcar a 3'52"06
20. AG2R a 4'05"91
21. Wanty a 4'07"49
22. Lotto a 4'12"
23. Caja Rural a 4'29"70
24. Kolss a 4'57"99
25. MG.K Vis a 5'36"95
26. Rabobank DT a 6'01"11"
27. Adria Mobil a 6'12"23
28. BDC Team a 6'51"56
29. Ecuador a 8'08"46.
 
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Stewart oro nella crono donne juniores


Seconda la danese Mathiesen, terza l'altra australiana Hull. Le azzurre Alice Gasparini e Sofia Bertizzolo 13esima e 14esima

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Trionfo australiano nella crono donne juniores al Mondiale di Ponferrada. La prova (49 partenti) s’è disputata sotto una pioggia intermittente, e comuque sull'asfalto bagnato, con successo finale di Macey Stewart. La 18enne tasmaniana di Devonport ha coperto il circuito di 13,9 km (con un dente al 7% a due chilometri dall'arrivo) nel tempo di 20'08". Sul podio poi si è divertita a mettere in scena una serie di boccacce.

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Al terzo posto la connazionale Anna-Leeza Hull a 13". In mezzo a loro l'argento è andato alla danese Pernille Mathiesen, a 10". Quarta la campionessa di Firenze 2013, Alexandra Manly, australiana pure lei.
Dignitosa la prova delle due italiane, Alice Gasparini e Sofia Bertizzolo, arrivate rispettivamente tredicesima e quattordicesima.
Per Macey Stewart si tratta del terzo oro in poco più di un mese: nel Mondiale pista juniores che si è svolto in Corea del Sud nella prima metà di agosto ha conquistato il primo titolo nell'inseguimento a squadre (con la stessa Manly nel quartetto), proprio a danno dell'Italia arrivata seconda. Poi ha vinto il mondiale nell'omnium, davanti all’azzurra Martina Alzini.

Le azzurre — Non del tutto soddisfatta Alice Gasparrini, che ha chiuso con 52" di ritardo dalla Stewart: "All'inizio sono andata molto bene. Poi quando la strada iniziava a salire ho tenuto nella prima parte una buona pedalata. Ma nella salita finale mi sono un po' piantata. Peccato perché rispetto all'Europeo (dove è arrivata seconda, ndr) mi sentivo un po' meglio".
Non ha nascosto la sua delusione anche Sofia Bertizzolo, quattordicesima a 55": "È stata una prova molto dura, per giunta con la pioggia che patisco molto. Ho perso nella parte iniziale, poi ho recuperato. Pensavo meglio, ma ce l'ho messa tutta. Il tracciato era un po' ingannevole, comunque in vista della prova in linea di venerdì, che resta il mio grande obiettivo, la gamba c'è. Spero solo che non piova".

Ordine d'arrivo
1. Macey Stewart (Aus) in 20'08" alla media 41,4 km/h
2. Pernille Mathiesen (Dan) a 10"
3. Anna-Leeza Hull (Aus) a 13"
4. Alexandra Manly (Aus) a 13"
5. Emma White (Usa) a 26"
6. Greta Richioud (Fra) a 26"
7. Melissa Lowther (Gbr) a 27"
8. Aafke Soet (Ola) a 28"
9. Daria Pikulik (Pol) a 39"
10. Daria Egorova (Rus) a 44"
13. Alice Gasparini a 52"
14. Sofia Bertizzolo a 55".
 
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Trionfo australiano nella crono U23

Il tasmaniano Campbell Flakemore batte l'irlandese Mullen di 48 centesimi. Martinelli diciannovesimo, Lizde quarantunesimo

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Nuovo trionfo australiano al Mondiale di Ponferrada. Nella crono under 23, sotto la pioggia battente, ha vinto lo specialista Campbell Flakemore, 22 anni, tasmaniano come Macey Stewart che qualche ora prima si era aggiudicata l'oro nella prova contro il tempo delle juniores. Sui 36,15 km, il 22enne neocampione del mondo ha conquistato il titolo grazie a uno sprint sul rettilineo finale col quale ha beffato l’irlandese Ryan Mullen per la miseria di 48 centesimi di secondo. Questa medaglia conferma il dominio australiano nella specialità e nella classe di età: è il quarto oro negli ultimi sei anni per gli aussie. "È il mio ultimo anno da under 23, volevo questa medaglia" ha detto Flakemore, che nella crono di Firenze un anno fa era arrivato quarto. Quest'anno si era segnalato vincendo il prologo del Tour de l'Avenir, davanti all’azzurro Davide Martinelli.

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Beffa — Per Mullen, invece, che è campione nazionale assoluto su strada (e campione nazionale under 23 a crono) si è trattata della seconda beffa dell'anno sul filo dei centesimi di secondo. Infatti a marzo aveva fallito per 67/100 la finale dell'inseguimento ai Mondiali su pista di Cali, dove poi aveva acciuffato il bronzo.
Terzo lo svizzero Stefan Kueng, campione europeo under23 della specialità e viceiridato assoluto dell’inseguimento su pista, arrivato a 9" da Flakemore.

Gli azzurri — Davide Martinelli, apparso decisamente infastidito all'arrivo, ha chiuso al diciannovesimo posto a 1'55" dal vincitore.
Molto più lontano il friulano di origini bosniache Seid Lizde, debuttante nella categoria, quarantunesimo a 3'08".


Ordine d'arrivo
1. Campbell Flakemore (Aus) in 43'49"94
2. Ryan Mullen (Irl) a 0"48
3. Stefan Kueng (Svi) a 9"22
4. Rafael Ferreira Reis (Por) a 19"32
5. Maximilian Schachmann (Ger) a 37"84
6. Jonathan Dibben (Gbr) a 38"28
7. Andreas Vangstad (Nor) a 44"88
8. Louis Meintjes (Rsa) a 48"36
9. Frederik Frison (Bel) a 1'07"22
10. James Oram (Nzl) a 1'09"57
19. Davide Martinelli a 1'55"32
41. Seid Lizde a 3'08"64.
 
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Stratosferico Kamna, Ganna ottimo quarto



Nella crono juniores il tedesco fa gara a sé e all'ultimo strappa il podio al verbanese. Edoardo Affini chiude la prova al 21esimo posto. De Candido: "Facciamo più crono nelle corse a tappe"

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Il tedesco Lennard Kamna non ha smentito il pronostico della vigilia ed è il vincitore della prova odierna, la cronometro maschile per la categoria juniores. Già campione europeo, il tedesco ha chiuso con il tempo di 36:13 su un circuito di 29,5 km dedicato a Igor Decraene, il 18enne belga iridato a Firenze morto lo scorso 30 agosto. Alle sue spalle si sono piazzati l’americano Adrien Costa, distanziato di 44 secondi e il bronzo è andato all’australiano Storer, con un tempo di 37:11 a 58'' dal vincitore.

Un po' di delusione per il podio sfumato all'ultimo, ma anche un risultato positivo per gli azzurri nella crono maschile juniores al Mondiale di Ponferrada: Filippo Ganna ha chiuso al quarto posto in 37'19" a 1'05" dal vincitore; Edoardo Affini al 21esimo posto. I due, a parti invertite un anno fa a Firenze avevano terminato 18esimo e 32esimo: la gara di Ganna però era stata condizionata da una caduta nella parte iniziale.
Proprio l'arrivo del nuovo campione mondiale, partito per ultimo, ha sancito la discesa dal podio del verbanese che nella classifica provvisoria era stato fino a quel momento medaglia di bronzo. Così l'ultima medaglia azzurra vinta nella categoria resta quella di Vincenzo Nibali, proprio un bronzo, a Zolder nel 2002.

Filippo Ganna, fisico da corazziere (è alto 1 metro e 93), non ha nascosto la delusione per il podio mancato di meno di 8": "Tra strada e pista già la quarta volta che faccio quarto. Un po' di delusione c'è. Ringrazio i miei meccanici. Gli avversari? Non li conoscevo tanto, perché questi li incontri solo ai campionati del mondo".

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Edoardo Affini ha spiegato perché ha perso nell'ultima parte del percorso: "Ho dato tutto quello che avevo, ma nel finale ho patito la distanza. In Italia non si fanno crono così lunghe. Ho sofferto soprattutto sull'ultima ascesa (al 7%, ndr) che si è sentita sulle gambe. Ho cercato di tenere duro il più possibile, poi sono andato in acido e le gambe hanno iniziato a piangere. Sono soddisfatto della mia prestazione. Poi c'è sempre la corsa su strada (sabato 27 settembre, ndr)". Affini ha poi evidenziato come sul risultato ha influito l’esiguo numero di prove a cronometro disputate: "Quest'anno di crono individuali ne ho corse cinque. Purtroppo in Italia ce ne sono poche, i confronti con l'estero non sono molti. E quello che fa una cronometro reale non lo fa l'allenamentro". Confida però di riscattarsi sabato 27 nella gara in linea, nella quali si presenta da campione europeo in carica. "Come squadra abbiamo buone possibilità. Personalmente cercherò di ripetere la prestazione dell'Europeo".

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Il c.t. Rino De Candido si è complimentato con i suoi ma si auspica un cambiamento culturale: "Per Ganna dispiace perché è andato fortissimo. Penso non ci sia nulla da recriminare per quanto riguarda la sua prestazione. Affini avrà patito qualche problema. In Italia non ci sono mai state crono oltre i 20 chilometri. Il problema nostro è che ne facciamo poche. Dobbiamo cambiare mentalità, inserire crono anche nelle corse a tappe. Comunque bravi a tutti e due".

Ordine d'arrivo
1. Lennard Kamna (Ger), in 36'13" alla media di 49,8 km/h
2. Adrien Costa (Usa) a 44"
3. Michael Storer (Aus) a 58"
4. Filippo Ganna a 1'05"
5. Zeke Mostov (Usa) a 1'19"
6. Tom Wirtgen (Lus) a 1'29"
7. Sven Reutter (Ger) a 1'34"
8. Michael O'Loughlin (Irl) a 1'42"
9. Jaime Restrepo (Col) a 1'43"
10. Matthew Gibson (Gbr) a 1'46"
21. Edoardo Affini a 2'34".
 
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Brennauer regala il 2° oro alla Germania



Elisa Longo Borghini quindicesima: "Nella prova su strada siamo noi la nazionale da battere". Rossella Ratto ventiduesima

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Secondo oro tedesco di giornata al Mondiale di Ponferrada. Lisa Brennauer ha vinto la crono donne elite (29,5 km) dopo che in mattinata il connazionale Kamna aveva vinto la juniores. E la 26enne tedesca, con il tempo di 38'48" alla media di 45,6 km/h, è al suo secondo oro in questo appuntamento iridato. Ha infatti vinto anche la prova a squadre domenica scorsa con la Specialized Lululemon. Argento per l'ucraina Anna Solovey a 18", bronzo per la compagna di team Evelyn Stevens a 21". Sfortunata l'olandese Ellen Van Dijk, che aveva vinto il titolo a Firenze. La parte finale della crono della campionessa uscente si è infatti svolta sotto la pioggia battente che invece non ha interessato la prova di gran parte delle altre cicliste. Van Dijk è arrivata settima a 1'11" da Brennauer. In questi campionati è anche il primo podio senza australiani.

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Longo Borghini — Quindicesima Elisa Longo Borghini a 2'14": "E' stata una cronometro molto dura. Non era un percorso adatto alle mie caratteristiche. Se volevo 10 ho dato 10 e qualcosa di più. Sabato è l'appuntamento più importante. Qualsiasi ruolo avrò per la nazionale lo svolgerò. Van Vleuten e Van der Breggen (le due olandesi della Rabo Liv coinvolte nella brutta caduta di domenica scorsa durante la cronosquadre, ndr) sono fuori dai giochi, diventiamo noi la nazionale da battere".

Rossella Ratto — Ventiduesima Rossella Ratto a 2'57": "Senz'altro con un percorso così per me era un sfida mantenere la media che faccio nelle crono più corte. Ho fatto 42 (la media è stata di 42,4 km/h, ndr) ed è un ottimo risultato. Una prova del genere è un ulteriore sforzo che aiuta a mantenere la forma che sicuramente c'è", per la gara in linea di sabato 27. Lo scorso anno la Ratto con il suo bronzo su strada a Firenze fu l'unica medagliata.

Ordine d'arrivo
1. Lisa Brennauer (Ger) in 38'48" alla media di 45,6 km/h
2. Hanna Solovey (Ukr) a 18"
3. Evelyn Stevens (Usa) a 21"
4. Mieke Kroeger (Ger) a 38"
5. Ann-Sophie Duyck (Bel) a 45"
6. Karol-Ann Canuel (Can) a 51"
7. Ellen van Dijk (Ola) a 1'11"
8. Alison Powers (Usa.) a 1'14"17
9. Linda Villumsen (Nzl) a 1'14"28
10. Trixi Worrack (Ger) a 1'15"
15. Elisa Longo Borghini a 2'14"
22. Rossella Ratto a 2'57".
 
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CAT_IMG Posted on 24/9/2014, 22:47
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Wiggins vince il Mondiale a cronometro. Martin argento, Malori 6°



Fantastica sfida sul filo dei secondi: il baronetto re del Tour 2012 dopo l’oro olimpico di specialità conquista anche quello mondiale e interrompe l’egemonia del tedesco. Bronzo all’olandese Dumoulin

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Bradley Wiggins ha vinto la cronometro iridata di Ponferrada, disputata su un tracciato di 47,1 km, chiudendo con il tempo di 56’25”52 alla media di 50,1 km all’ora. E’ stata una sfida fantastica e spettacolare con Tony Martin. E alla fine ha dato al 34enne britannico uno dei pochi titoli che mancava alla sua straordinaria carriera (Tour de France, ori olimpici e mondiali in pista, oro olimpico della crono). Wiggins, che ha confermato per giugno 2015 l’assalto al record dell’ora, aveva vinto l’argento mondiale nel 2011 e nel 2013. Secondo posto dunque per il tedesco Tony Martin, che veniva da 3 titoli consecutivi, staccato di 26”: il tedesco puntava a diventare il primo uomo nella storia a infilare il poker consecutivo, e a eguagliare le 4 vittorie di Fabian Cancellara. Terzo l’olandese Tom Dumoulin a 40”. “E’ stato un anno di alti e bassi - ha detto Wiggo, secondo britannico a conquistare il mondiale della specialità a 20 anni da Chris Boardman, vincitore della prima edizione -. Questo trionfo è tutto dedicato alla mia famiglia. E’ bellissimo, non mi sono neppure reso conto che ero davanti”.

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Buona prova — E’ stata tutto sommato buona la prova di Adriano Malori: il parmense della Movistar, ottavo nel 2013, ha scalato due posizioni e ha chiuso sesto con il tempo di 57’37”, a 1’11” dal Baronetto e a 31” dal podio. “Speravo in qualcosina meglio, ma tutto sommato l’obiettivo era finire nei cinque e l’ho mancato di poco. Spero di migliorare ancora un po’ nei prossimi anni”.

Giornata no — L’altro azzurro, Dario Cataldo, ha chiuso con un tempo alto: 59’50”, poco più di 47 di media. “Ho fatto fatica a trovare il ritmo, non avevo potenza in salita. Ho avuto una giornata no, pazienza. Una prova secca come il Mondiale può andare molto bene o molto male. Sarà per la prossima”, il commento dell’abruzzese, solo trentesimo.

Albo d'oro — 1994 Boardman (gb), 1995 Indurain (Spa), 1996 Zulle (Svi), 1997 Jalabert (Fra), 1998 Olano (Spa), 1999 Ullrich (Ger), 2000 Gonchar (Ucr), 2001 Ullrich (Ger), 2002 Botero (Col), 2003-2005 Rogers (Aus), 2006-2007 Cancellara (Svi), 2008 Grabsch (Ger), 2009-2010 Cancellara (Svi), 2011-2013 Martin (Ger), 2014 Wiggins (Gb).

Ordine d'arrivo
1. Bradley Wiggins (Gbr) in 56'25"
2. Tony Martin (Ger) a 26"
3. Tom Dumoulin (Ola) a 41"
4. Vasil Kiryienka (Blr) a 48"
5. Rohan Dennis (Aus) a 58"
6. Adriano Malori a 1'12"
7. Nelson Oliveira (Por) a 1'22"
8. Anton Vorobev (Rus) a 1'30"
9. Jan Barta (R.Cec.) a 1'43"
10. Jonathan Castroviejo (Spa) a 1'44"
15. Andrew Talansky (Usa) a 2'21"
17. Sylvain Chavanel (Fra) a 2'28"
30. Dario Cataldo a 3'25".
 
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CAT_IMG Posted on 26/9/2014, 12:06
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Bertizzolo d'argento nelle juniores



La vicentina conquista il secondo posto grazie ad un grande lavoro di squadra. Si conferma campionessa mondiale la danese Amalie Dideriksen che aveva già vinto a Firenze

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Prima medaglia per l'Italia nelle prove in linea al Mondiale di Ponferrada con Sofia Bertizzolo che, al termine di una grande prova di squadra, ha conquistato l'argento nella gara in cui la danese Amalie Dideriksen (che ha anche il titolo nazionale su strada) si è confermata campionessa dopo l'iride conquistato un anno fa a Firenze al termine di una prova condotta sempre nelle posizioni di testa. Giornata soleggiata, temperatura di 22°, le juniores sono state le prime ad affrontare il circuito di 18,2 km, quattro giri per un totale di 72,8 km. Terzo posto per la polacca Agnieszka Skalniak. Sul traguardo Sofia Bertizzolo, che è campionessa italiana e europea su strada e si è classificata 14esima nella crono di Ponferrada, non ha nascosto una smorfia di delusione. La vicentina negli ultimi sei chilometri circa è sempre stata a ruota della Dideriksen. Ma nell'arrivo in volata, con 18 atlete, è rimasta chiusa fino agli ultimi 50 metri. Le ragazze azzurre hanno comunque dato sfogo alla gioia collettiva con un urlo.

Bertizzolo — Scesa dal podio, Bertizzolo, che ha promesso di farsi le unghie d'argento, e si è offerta per fare le unghie a Giorgia Bronzini (in gara sabato 27 alle 14), ha spiegato cosa è successo in volata: "E' sicuramente una gioia perché nel secondo posto ci speravo molto - ha detto la vicecampionessa mondiale a Rai Sport -. Però devo dire che, per quel poco che ho perso avrei preferito sentire l'inno di Mameli. Ho avuto un momento di difficoltà nella salita quando siamo scollinate. Alla fine ci hanno ripreso. Poi un piccolo incidente mi ha portato a prendere la volata un poco indietro. Nello sprint mi sono trovata in mezzo a tante atlete ho perso la ruota della danese".

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"Grande team" — Katia Ragusa arrivata ventesima ha fatto un grande lavoro sulle salite: "Ho provato ad andare via più che ho potuto. Ed è arrivato un secondo posto che penso sia una cosa fantastica". Sofia Beggin, 24esima, nell'utima salita del Mirador ha formato il terzetto di testa insieme alla danese e alla compagna di squadra della Breganze Millennium che ha allungato ed è poi stato ripreso dal gruppo nell'ultimo chilometro e mezzo: "Sicuramente ho attaccato io per prima. Stavano andando via molto bene. Comunque l'Italia è un grande team", ha spiegato la padovana concludendo con un urlo di gioia. Grande lavoro anche per Sara Wackermann che ha concluso 42esima: "Siamo state tante brave. Ci ha favorito l'unione. Finalmente il lavoro di squadra è stato ripagato". Gara sfortunata per Nicole Nesti che a causa delle molte cadute nel primo giro ha dovuto mettere il piede a terra ed è rimasta subito staccata.

Ordine d'arrivo
1. Amalie Dideriksen (Dan) in 2h02'59"
2. Sofia Bertizzolo
3. Agnieszka Skalniak (Pol)
4. Nikola Noskova (R.Cec.)
5. Lisa Klein (Ger)
6. Greta Richioud (Fra);
7. Jeanne Korevaar (Ola)
8. Jelena Eric (Ser)
9. Saartje Vandenbroucke (Bel)
10. Mathilde Cartal (Fra)
20 Katia Ragusa a 3"
24. Sofia Beggin a 13"
42. Sara Wackermann a 2'18".
 
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CAT_IMG Posted on 26/9/2014, 22:41
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Negli U23 vince il norvegese Bystrom. Filosi è sesto



Un’azione nel finale decide la gara giovanile: argento per l’australiano Ewan, per la Norvegia anche il bronzo. Peccato per Moscon, caduto all’ultimo giro



Il norvegese Sven Erik Bystrom, norvegese, pettorale numero 30, ha vinto il Mondiale Under 23 che si è disputato venerdì pomeriggio a Ponferrada, 10 giri del circuito per un totale di 182 chilometri. Perfetto il colpo di mano dell’atleta norvegese nel finale. Lo sprint del gruppo è stato decisivo quindi solo per le altre posizioni sul podio. Medaglia d’argento, a 7 secondi, per l’australiano Caleb Ewan, uno dei grandi favoriti. Anche il bronzo è andato alla Norvegia con Kristoffer Skjerping. Peccato per l’azzurro Gianni Moscon , che è caduto in discesa nel corso dell’ultimo giro, quando era nelle posizioni di testa. Il primo degli italiani al traguardo è stato Iuri Filosi, che ha chiuso al sesto posto. “”Peccato, stavo bene, ci credevo nell’ultimo giro - ha detto il bresciano del Team Colpack —. Moscon era davanti, è caduto, allora mi sono detto che dovevo provare io. Ci ho provato in discesa, il norvegese era a 10 metri ma non ce l’ho fatta a chiudere. Grazie alla squadra che ha corso molto bene, peccato davvero perché le sensazioni erano ottime”. Il bilancio azzurro di giornata si chiude quindi con l’argento di Sofia Bertizzolo nella gara juniores donne della mattina.

Seconda volta — Bystrom, 22 anni, alla prima vittoria della stagione, è già in orbita Katusha e l’anno prossimo passerà professionista con il team russo: è riuscito a vincere il Mondiale con un’azione perfetta, grazie alla quale poi in discesa si è reso irraggiungibile. Per la Norvegia è il secondo titolo mondiale nella gara in linea da quando (1996) esiste la categoria degli under 23: sempre in Spagna, a San Sebastian nel 1997, si era imposto infatti Kurt-Asle Arvesen, poi passato pro’ e capace di vincere una ventina di corse fra cui due tappe al Giro e una al Tour.

Ordine d'arrivo
1. Sven Erik Bystrom (Nor) in 4h32'39"
2. Caleb Ewan (Australia) a 7"
3. Kristoffer Skjerping (Nor)
4. Tiesj Benoot (Bel)
5. Sondre Holst Enger (Nor)
6. Iuri Filosi
7. Bohorquez Sanchez (Col)
8. Ilya Davidenok (Kaz)
9. Silvio Herklotz (Ger)
10. Mathieu Van Der Poel (Ola)
42 Luca Chirico a 36"
51. Gianni Moscon a 1'13"
53. Federico Zurlo a 2'01"
62. Davide Martinelli a 3'46"
 
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Bokeloh d'oro negli juniores, Affini 4°



Il tedesco si impone in volata. Il mantovano: "Non ho nulla da recriminare". Conci scivola mentre è in testa nello stesso punto della caduta di Moscon negli under 23



Finale in volata che ha premiato il tedesco Jonas Bokeloh con il titolo di campione mondiale juniores a Ponferrada. Ed è la terza medaglia per la Germania in questa rassegna dopo quelle di Kamna (crono juniores) e della Brennauer (crono donne elite). Secondo quarto posto per l’Italia, dopo quello di Ganna nella crono, con il campione europeo Edoardo Affini, protagonista dello sprint che ha deciso la gara, al termine dei 127,4 km (pari a sette giri del circuito): il mantovano ha condotto una volata lunga, ben coperto fino agli ultimi 100 metri, ma è stato rimontato dal 18enne velocista tedesco, che ha vinto di potenza, dal russo Alexandr Kulikovskiy, argento, e dall'olandese Peter Lenderink, bronzo.Una buona prova di squadra quella degli azzurri, non premiata dal risultato.



"Gli altri più forti" — Affini ha raccontato così il finale di gara: "È stata una corsa tirata. Ho sofferto un po' l'ultimo strappo. Prima abbiamo cercato di favorire Fortunato. Sono rimasto incollato al gruppo in discesa. Poi ho imboccato l'ultima curva in seconda posizione. Ho aspettato fino all'ultimo. Sono uscito a 130 metri circa , secondo me sono partito giusto. Ma l'atleta tedesco mi ha saltato a doppia. non ho nulla da recriminare. Sono stati più forti gli altri".

"È andata così" — Sfortunata la prova di Nicola Conci che all'utimo giro se ne è andato in fuga sulla prima salita del percorso, l'ascesa di Confederacion dove si è formato un terzetto assieme al russo Pavel Sivakov e a un kazako. Nella curva al termine della discesa che immette sulla diga Conci, che era davanti, ha perso il posteriore ed è caduto, nello stesso punto in cui venerdì era finito a terra Gianni Moscon nella gara degli under 23. "Ho tirato troppo ma eravamo in tre davanti; bisognava rischiare perché questo è un Mondiale. Mi sono divertito. È stato bello vedere gli altri (i compagni di squadra, ndr) partire. Mi sono rialzato subito. Ma purtroppo la bici aveva il manubrio storto, la catena giù. È' andata così".

"Abbastanza contenti" — Generosissima la prova di Riccardo Verza: il padovano, figlio d'arte, è scattato nel penultimo giro, a 31 km dal traguardo. Con lui in un primo momento c'è stato lo spagnolo Leo Danes. Poi ha fatto parte di una fuga che è stata composta al massimo da un gruppo di sette atleti tra cui il fratello minore di Nacer Bouhanni, Rayane, ed è stata ripresa a 11,5 km dall'arrivo. Prima Vincenzo Albanese ha fatto parte di una fuga a tre nel quinto giro insieme all'olandese Jan Maas e allo statunitense Adrien Costa che è stato il corridore più a lungo in fuga. "A metà corsa - ha detto il Albanese - ho provato ad andare in fuga ma non è andata in porto. Ho provato a portare avanti Affini e Fortunato. Eravamo sempre davanti. È arrivato il quarto posto, siamo abbastanza contenti". E proprio Lorenzo Fortunato, che ha terminato ottavo, ha spiegato di aver "provato a tirare la volata ad Affini ma il tedesco era il più veloce". "Abbiamo cercato di stare su tutte le fughe, di amministrare, sul finale abbiamo provato a fare un semi treno dopo aver visto la caduta di Conci" ha aggiunto Filippo Ganna. Per Rocco Fuggiano "si combatte perché tutto il mondo vuole essere davanti. Al penultimo giro volevo fare una mia comparsa. Poi nel finale anche con la testa sono saltato".

Paolini consigliere — Luca Paolini sullo scooter della Nazionale ha seguito da una strada parallela alla prima salita la corsa degli juniores. È andato avanti e indietro, e ha parlato con i collaboratori del c.t. Rino De Candido distribuiti sul percorso. Al Mondiale i corridori non hanno le radioline. Lo farà anche domenica per i professionisti. La prima salita comincia nel centro di Ponferrada e per i primi 3 km è un rettilineo in leggera salita che porta verso l'autostrada. È un punto chiave per capire chi fatica o no, e quindi decidere o cambiare in tempo reale la tattica.

Ordine d'arrivo
1. Jonas Bokeloh (Ger), in 3h07'00" alla media di 40,8 km/h
2. Alexandr Kulikovskiy (Rus)
3. Peter Lenderink (Ola)
4. Edoardo Affini
5. Magnus Klaris (Dan)
6. Izidor Penko (Slo)
7. Lucas Eriksson (Sve)
8. Lorenzo Fortunato
9. Leo Danes (Fra)
10. Sjoerd Bax (Ola)
32. Vincenzo Albanese
41: Filippo Ganna a 1'10"
56. Riccardo Verza a 1'48"
59. Rocco Fuggiano a 3'38"
61. Nicola Conci a 3'57"
 
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Ferrand-Prevot d'oro, quarta la Bronzini



Palpitante finale dopo una gara un po’ chiusa: lo spunto migliore è della 22enne francese, per la piacentina solo la medaglia di legno. Argento alla Brennauer (Ger), bronzo alla Johansson (Sve).



Pauline Ferrand-Prevot ha vinto l’oro tra le donne elite del Mondiale di Ponferrada, al termine di sette giri del circuito per un totale di 127,4 km. Emozionante sprint finale al termine di una gara un po’ chiusa: la francese, 22 anni, ha bruciato la tedesca Brennaeur e la svedese Johansson. Solo quarta Giorgia Bronzini. La corsa era stata caratterizzata anche una maxi caduta a circa 96 chilometri dalla fine, innescata da una norvegese che ha perso il controllo della sua bici nella discesa dal Mirador: coinvolte anche Bronzini e Vos, che poi erano rientrate in gruppo che nel frattempo aveva rallentato per attendere le cicliste attardate. Nel finale un’azione con la Vos, la Longo Borghini, la Johansson e la Armitsteadt era stata ripresa poco dopo l’ultimo chilometro, ed è stato l’antefatto del palpitante sprint finale che purtroppo ha regalato all’Italia solo un altro quarto posto. Per la Francia è il primo oro dopo quello di Jeannie Longo nel 1995. La Ferrand-Prevot aveva vinto il titolo tra le juniores nel 2010 e quest’anno è stata campionessa francese sia nella mountain bike sia nel ciclocross.



Bronzini — Giorgia Bronzini ha raccontato quanto è successo nella volata finale: "C'è delusione perché quando si tengono stretti i denti dopo cadute e pioggia per cercare il migliore risultato, il quarto posto è un po' di amaro in bocca. Nella volata c'è stata un po' di incomprensione tra me e Rossella. Lei ha attaccato ai 350 metri per favorirmi ma ha scombussolato un po' i piani. Io ero perfettamente ruota di Marianne ma non essendo la solita Marianne si è un po' piantata. Io sono rimasta alla transenne e ai 100 metri non ero freschissima neanche io. Sicuramente noi ci abbiamo creduto fino alla fine. Mi dispiace per le compagne, per lo staff. Ma questo, negli anni a venire, ci darà un po' di forza".

Le altre azzurre — Valentina Scandolara: “Ho avuto una crisi respiratoria. Non mi è mai successo. Sono un po’ delusa”. Rossella Ratto: “Più che altro ho provato a scombussolare i piani. E ho sperato che Giorgia riuscisse a sfruttare il cambio di direzione del gruppo. Era impossibile andare a prenderla per tirarle la volata”. Elisa Longo Borghini: “Non sono veloce e quindi non potevo tirare. Speravo che rientrasse il gruppo. Sapevo che Giorgia poteva fare una bella volata insieme a Rossella. Credo che Vos oggi non fosse al massimo delle sue possibilità. Invece Armitstead era al massimo”. Tatiana Guderzo: “Gara strana? Non abbiamo capito come si sono mosse le nostre avversarie. Poi la pioggia non ci voleva. Sono cadute Giorgia e Susanna e questo ci ha scombinato un po’ i piani. Non so bene cosa sia successo perché mi sono staccata nell’ultima salita. Amarezza? Capita. Ci riproveremo il prossimo anno”.



Ordine d'arrivo
1. Pauline Ferrand Prevot (Fra) in 3h29'21"
2. Lisa Brennauer (Ger)
3. Emma Johansson (Sve)
4. Giorgia Bronzini
5. Tiffany Cromwell (Aus)
6. Shelley Olds (Usa)
7. Elizabeth Armitstead (Gbr
8. Linda Villumsen (Nzl)
9. Hanna Solovey (Ukr)
10. Marianne Vos (Ola).
 
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Oro a Kwiatkowski, argento a Gerrans, bronzo a Valverde. Italiani lontani dai primi.



Primo storico titolo per la Polonia nella prova iridata spagnola, poi alle sue spalle l’australiano regola lo spagnolo per il bronzo. Primo italiano Colbrelli, 13°

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Michal Kwiatkowski (Polonia) ha vinto la medaglia d’oro del Mondiale professionisti. Argento a Simon Gerrans (Aus), bronzo a Alejandro Valverde (Spagna). Primo italiano Sonny Cobrelli, tredicesimo.

Primo titolo — Si tratta del primo, storico titolo per la Polonia nel Mondiale professionisti, che è giunto all’ottantunesima edizione. Kwiatkowski, la cui squadra aveva lavorato molto nella prima fase di corsa, è stato perfetto a scegliere il tempo dell’attacco in discesa nel corso dell’ultimo giro, circa a 7,5 km dalla fine. “Mi sentivo bene fin dalla partenza”, ha ammesso Kwiatkowski, che parla anche un ottimo italiano. Mical si è riportato sul gruppo di quattro attaccanti che in quel momento era in testa alla corsa (Gautier, Andersen, Kiryienka e il nostro De Marchi), si è poi involato e non è stato più ripreso. Alle sue spalle, un gruppetto di contrattaccanti si è giocato le altre due medaglie: Simon Gerrans, per l’Australia, ha conquistato l’argento. Bronzo per Alejandro Valverde, che neppure nel Mondiale di casa ha sfatato il sortilegio che lo lega alla prova iridata: ha conquistato infatti 6 podi, 2 argenti e 4 bronzi, senza mai vincere.

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Gli altri — Il primo italiano è stato così il bresciano Sonny Colbrelli, tredicesimo . Per Kwiatkowski, che era stato iridato juniores a cronometro nel 2008, questa senza dubbio è la stagione della consacrazione. Classe 1990, corre per l’Omega-Quick Step di Boonen, Cavendish e Martin. Ed era stato tra i grandi protagonisti della prima fase della stagione: tra i successi anche le Strade Bianche, la classica delle crete senesi che Rcs Sport organizza per conto della Gazzetta. Ed era stato tra i protagonisti di tutte e 3 le classiche delle Ardenne, pur senza vincere: 5° all’Amstel, 3° alla Freccia, 3° alla Liegi. Oggi la consacrazione mondiale.

Iitalia — Davide Cassani, c.t. della Nazionale, ha commentato così la prova degli azzurri: "Sapevamo di non avere un finalizzatore, di avere dei limiti. I ragazzi sono stati bravissimi perché hanno corso da squadra: hanno onorato Alfredo Martini, la maglia e hanno dato il massimo. L'azione di Visconti andava bene, De Marchi è stato fantastico. Sapevamo che sull’ultimo strappo c’erano corridori più forti. Rimpianti? Quando ho visto questo percorso ho pensato ad Ulissi, poi le cose sono andate diversamente. Comunque ripeto: Nazionale non da 10 o da 9, ma 8 se lo meritano tutti. Hanno corso come stabilito, siamo sempre stati nel vivo della corsa fino a 5 dall’arrivo. Gli spagnoli mi hanno sorpreso e forse hanno fatto un errore: hanno tirato tutto il giorno lasciando andare Kwiatkowski quando ha attaccato. Sappiamo che a un corridore così non puoi lasciare 100 metri alla fine di quella salita, perché arriva al traguardo".

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Ordine d'arrivo
1. Michal Kwiatkowski (Pol) in 6 h29'07"
2. Simon Gerrans (Aus) a 1"
3. Alejandro Valverde (Spa)
4. Matti Breschel (Dan)
5. Greg Van Avermaet (Bel)
6. Tony Gallopin (Fra)
7. Philippe Gilbert (Bel) a 4"
8. Alexander Kristoff (Nor) a 7"
9. John Degenkolb (Ger)
10. Nacer Bouhanni (Fra)
11. Fabian Cancellara (Svi)
12. Ben Swift (Gbr)
13. Sonny Colbrelli
14. Michael Matthews (Aus)
21. Daniele Bennati
32 Giovanni Visconti a 14"
34. Fabio Aru a 17"
40. Vincenzo Nibali a 27"
41. Giampaolo Caruso a 31"
45. Alessandro De Marchi a 1'03".
 
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CAT_IMG Posted on 30/9/2014, 14:48
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"L'ultimo giro è stato inimmaginabile"



Il nuovo campione mondiale Kwiatkowski: "Il mio attacco non era previsto". Gerrans. "Abbiamo trovato un corridore forte". Valverde: "Non ci sono stati errori tattici"

Michal Kwiatkowski, oro
“Il mio attacco non era previsto, tutto quello che sarebbe successo nell’ultimo giro era inimmaginabile, pensavo che la corsa si sarebbe decisa sull’ultima salita, ma quando ho intuito la possibilità di avvantaggiarmi prima, l’ho fatto. Ho inseguito i tre fuggitivi, li ho raggiunti, ho respirato, poi ho attaccato. In cima, sapevo di avere qualche secondo di vantaggio, ma sapevo anche che qualche secondo di vantaggio sarebbe potuto essere sufficiente per arrivare, da solo, al traguardo. In discesa non mi sono voltato spesso per controllare gli avversari, sono rimasto concentrato perché era molto pericoloso”.

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Simon Gerrans, argento
“Quando Kwiatkowski ha attaccato, io ero davanti, ma non ho risposto, perché c’erano anche altri corridori e altre squadre. Ma quando ho visto che Kwiatkowski aveva preso un certo vantaggio, ho capito che sarebbe stata dura prenderlo. Non è vero che lo abbiamo sottovalutato, e non è neanche vero che eravamo concentrati soltanto su Cancellara. La verità è che abbiamo trovato un corridore più forte, almeno oggi. Così mi sento un po’ confuso: da una parte molto contento, perché ho ottenuto un grande risultato, dall’altra molto deluso, perché sono andato vicinissimo a diventare campione del mondo”.

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Alejandro Valverde, bronzo
“Non ci sono stati errori tattici, non potevamo controllare tutti, avevamo un piano e lo abbiamo seguito. Dopo che Polonia e Italia hanno fatto la corsa, ‘Purito’ ha attaccato per fare selezione, io ero pronto, dietro, per rilanciare, ma Kwiatkowski ci ha preceduti tutti. E quel poco vantaggio si è rivelato determinante. Gilbert è stato l’unico a tirare, però solo nell’ultimo chilometro, e a quel punto si puntava solo al secondo e al terzo posto. La mia rincorsa all’oro non è finita, correrò altri tre anni, avrò altre opportunità”.

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CAT_IMG Posted on 30/9/2014, 15:05
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Kwiatkowski, l'arcobaleno sul Lombardia



Prima gara da campione del mondo domenica nella classica monumento della Gazzetta. Michal accolto da re in Polonia: "La mia testa è una giungla, che emozione"

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L'arcobaleno sul Lombardia. Michal Kwiatkowski, iridato domenica a Ponferrada, ha infatti confermato ufficialmente che "inaugurerà" la maglia appena conquistata proprio nell'ultima classica monumento della stagione, che Rcs Sport organizza per conto della Gazzetta. E il polacco resterà in zona per partecipare, l'indomani, anche alla presentazione ufficiale del percorso del Giro d'Italia 2015.

Doppietta — Vincere il Lombardia con la maglia iridata addosso? Non è da tutti (appena sette precedenti, l'ultimo a riuscirci è stato Paolo Bettini nel 2006) e per Kwiatkowski sarà dura. Ma c'è ancora tempo per pensarci, perché vincere il Mondiale a 24 anni è una sensazione che per un po' vale la pena di assaporare. Ieri nel tardo pomeriggio Michal è arrivato a Torun, dove ha casa in Polonia. È stato accolto alla stregua di una rock-star e ha parlato con i cronisti all'aeroporto. "Forse solo adesso sto cominciando a capire che impresa ho realizzato. Quante emozioni: la mia testa è una giungla".

Riconoscimento — Domenica sera, la festa post-vittoria ha coinvolto la Nazionale polacca e anche gli uomini dell'Omega-Quick Step che erano rimasti a Ponferrada, come il team manager Patrick Levefere e il d.s. lombardo Davide Bramati. "Kwiatkowski mi ha conquistato subito - ha ammesso Lefevere - per due cose su tutte, il carattere e il talento. Ed è uno degli uomini più completi del gruppo". E allora il Lombardia, 254 impegnativi chilometri da Como a Bergamo, è ideale per la prima sfida. Ci sarà anche Alberto Contador, che farà le prove generali già domani alla Milano-Torino: lo spagnolo, fresco re della Vuelta, sarà infatti la stella della 95 a edizione della classica in linea più antica (primo atto nel 1876) già sua nel 2012. Da Settimo Milanese al traguardo in salita del Colle di Superga (da affrontare in tutto due volte), 193,5 dal sapore di Vuelta, visto che ci saranno di sicuro Rodriguez e Fabio Aru. E tra gli iscritti c'è anche Alejandro Valverde, terzo a Ponferrada.
 
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