baudelaire73 |
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| secondo me e' di natura quantistica Se in un'onda diminuiamo la lunghezza d'onda abbiamo in corrispondenza un aumento della sua frequenza :
D'altra parte sappiamo che la luce è costituita da fotoni che non sono altro che particelle dotate di un'energia pari al prodotto di una costante (la costante di Planck !) per la frequenza stessa della luce :
E = h · ν (dove E è l'energia, h è la costante di Planck e ν ("ni") è la frequenza).
Illuminando un elettrone con luce di alta frequenza in pratica lo si bombarda con particelle dotate di grande energia. Risultato :
nel misurare la posizione dell'elettrone lo disturbiamo a tal punto da imprimergli una grande energia tale da farlo "sbalzare" con una velocità del tutto imprevedibile e questo in misura maggiore aumentando la precisione desiderata :
Il principio di indeterminazione può essere anche formulato affermando che i corpi "microscopici" non compiono traiettorie continue per cui, in meccanica quantistica, il concetto di traiettoria continua, che è alla base della meccanica classica, decade : sul movimento dei corpi non si può fare nessuna affermazione deterministica. Al più si può conoscere la probabilità di trovare (facendo una misura) una particella in un certo punto dello spazio.
quindi con probabilita' vicina al reale tra 0 e 1 forse in un determinato momento ci saranno infiniti numeri se invece soffia da nord nord ovest tutto varia.
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