Primo matto: "Hai visto che bel cane che ho?".
Un amico del matto: "Ma non vedi che è una capra, cretino!".
"Ho detto che è un cane!".
"Ma non vedi che ha le corna!".
"Ma saranno c***i suoi, no!".
Un matto entra in una caffetteria e chiede al barista: "Avete del caffè freddo?"
Il barista:"Ma certo signore!"
Risponde il matto:"Allora me ne scalda una tazzina?!"
Un tipo va da uno psichiatra e gli dice:
'Dottore! Mia moglie e' pazza. Crede di essere una pulce. Salta di qua e di la', mi mordicchia sulla testa...'.
'Beh, in questo caso, e' sicuramente pazza. Me la porti qui'.
E il signore, togliendosi una pulce dai capelli: 'Hai visto? Avevo ragione io quando dicevo che la pazza eri tu!'.
"Dottore, mio marito crede di essere un cavallo da corsa, scalpita, nitrisce ...".
"E' grave, ma dovrei riuscire a guarirlo, ma ci vorranno molti soldi".
"Oh per i soldi non si preoccupi. Pensi che ieri ha vinto il Gran Premio d'Agnano".
Due ergastolani del manicomio criminale con le gambe incatenate alla classica palla di ferro stanno pulendo il cortile del carcere quando si mette a nevicare: "Andiamo dentro, qui nevica! ".
E l'altro: "Che ci frega! Abbiamo le catene!" .
Un matto minaccia di gettarsi dall'alto.
Gli infermieri sotto gridano: "Non farlo! Pensa ai tuoi figli".
"Non ne ho".
"Pensa ai tuoi genitori".
"Sono morti".
"Pensa alla Roma".
"Non me ne frega niente della Roma".
"E allora buttati, sporco Laziale!".
In un manicomio viene assunto un nuovo psichiatra.
Il primo giorno di lavoro il nuovo psichiatra decide di passare un po' di tempo nella sala di ricreazione per entrare i confidenza con i pazienti, ma qui si trova di fronte ad una scena che non riesce a comprendere: tutti i pazienti sono radunati di fronte ad uno di loro che urla ad alta voce dei numeri: 25! e risate generali.
12! e risate.
23! grande ovazione. Preoccupato lo psichiatra va a consultarsi con un suo collega che gli spiega: "Per passare il tempo si raccontano tra di loro delle barzellette, ma siccome ormai sono sempre le stesse, hanno deciso di numerarle per non far fatica a raccontarle ogni volta".
"Ah, ho capito, voglio fare una prova anch'io".
Ritorna nella sala ricreazioni, raduna tutti i pazienti e si mette a gridare: 12! (Silenzio generale).
24! (Segni di disappunto).
35! (Fischi e proteste generali).
Innervosito esclama: "Ma perche' con me non ridete e con quell' altro si?".
"Perche' tu non le sai raccontare!".
Un matto scommette che riesce a buttarsi dall'alto del manicomio sopra un biglietto del tram senza farsi male.
Ed infatti vince la scommessa che viene ripetuta molte volte.
Un giorno pero' si sfracella al suolo, ma prima di morire guarda il biglietto e dice.
"Ma chi e' stato a mettere un biglietto usato: e' forato! ".
Il dottore al matto: "Perche' lei sta qui in manicomio se ragiona benissimo?".
"Perche' sono sordomuto dalla nascita!".
Un matto in un manicomio crede che il suo spazzolino da denti sia il suo cane Bobby. Si decide di volerlo liberare ma solo nel caso che questi passi dei test psichiatrici.
Al primo test gli chiedono indicando lo spazzolino:"Cosa è questo?"
Il matto:"E' il mio cane Bobby!"
Lo psichiatra:"No! Questo è uno spazzolino"
Dopo questa risposta decidono di fargli rifare i test psichiatrici tra un mese. Passato questo tempo lo psichiatra gli richiede indicando lo spazzolino:"Cosa è questo?"
Il matto di nuovo:"E' il mio cane Bobby!"
Lo psichiatra ribatte per la seconda volta:"No! Questo è uno spazzolino"
Decidono di rimandare ancora ad un mese i test psichiatrici.
Trascorso un mese lo psichiatra gli ridomanda indicando lo spazzolino:"Cos'è questo?"
Il matto stavolta risponde "Uno spazzolino!"
Quindi si decide di farlo uscire dal manicomio.
Appena fuori il matto, rivolgendosi al suo spazzolino da denti dice:"Uà Bobby c'amm fatt!" ("Wow Bobby ce l'abbiamo fatta!").
Due pazzi sono tra loro amici, paiono stare bene e non avere piu' fissazioni e comportamenti strampalati, cosi' i medici provano a studiarli se e' il caso di mandarli a casa.
Viene regalato ad entrambi un coniglietto.
Il primo dei pazzi risponde male, ci sta sempre seduto sopra la schiena, con le orecchie fra le mani, ghignando "brum, brum, bruuum, moooo, moooooooooo, moooooooo..." a mo' di moto.
Il secondo pare reagire normalmente, sta tutto il giorno ad accarezzarlo, pare parlargli in sottovoce.
Tutto cio' per una settimana intera, dopo la quale i medici vanno dal secondo "paziente" comunicandogli la loro decisione: "Abbiamo deciso di farla tornare a casa, cosa che invece non possiamo per il suo amico, che sembra proprio "partito".
"Come e' partito? Porca miseria..." e sale anche lui sul suo coniglio "brum, brum, bruuum" e sfreccia velocemente "mooooo, moooooooooo, moooooooooOOOOOO"