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Lucio Battisti, uno dei nostri "cari angeli"

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blu59
CAT_IMG Posted on 9/9/2008, 12:33




Oggi, 9 settembre. Seduto in quel caffèèè… no, mancano ancora 20 giorni…
Quest’estate (beata me, ferie lunghe e oziose) mio marito mi ha regalato l’ennesimo libro che è andato ad arricchire la mia biblioteca sui cantautori italiani, genere che leggo (e ovviamente ascolto) sempre con immutata passione.
Il libro è: Lucio Battisti – la luce dell’estetica.
Non è niente di speciale, ma parla di noi, noi cioè che c’eravamo, che siamo cresciuti senza omogeneizzati e senza computer, senza play né game-boy, ma col flipper, il juke-box e Battisti-Mogol come colonna sonora della nostra adolescenza.
Non ho trovato notizie particolarmente curiose, ma alcune frasi sintetizzano bene ciò che in noi è rimasto.
Pietruccio Montalberti dice: “la sua eccezionalità consiste nel non essere mai stato un replicante di se stesso: è riuscito ad affrontare tutti i generi musicali mantenendo in ogni creazione la propria cifra personale e scrivendo canzoni che rimarranno nel cuore e nella storia del nostro paese… ad un certo punto ha avvertito la necessità di esplorare orizzonti sconosciuti… di sovvertire gli schemi, senza cedere alla tentazione di fossilizzarsi su ciò che aveva funzionato”.
E’ proprio così. Che l’abbiamo capito o no.
E alla domanda su chi dei due fosse il genio, se Mogol o Battisti, Massimo Luca risponde che le persone che non suonano e non cantano rispondono in genere che il genio era Mogol e dice: “la prima cosa che arriva è il linguaggio e non la musica…però quelle melodie, quelle armonie… Io ho sentito, nei famosi falò da spiaggia, ragazzini sbagliare un sacco di parole, ma cantare esattamente la musica. E allora qualche dubbio mi è venuto…”.
Per me, è proprio così. Grazie, Lucio, per ieri e per essere ancora oggi uno dei nostri “cari angeli” ;)
 
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